L'ASSEDIO
di Mariadonata Villa
prefazione di Emilio Rentocchini
Raffaelli editore
Collana Poesia Contemporanea | 92 pp. | isbn 978-88-96807-75-0
Siamo
alla fine di un mondo, o forse all’inizio di un altro.
Ciò
che ci tiene sul confine è l’atto del guardare, e del lasciare spazio a quegli
accadimenti apparentemente marginali che costituiscono, invece, l’unico dato
certo da cui partire per un viaggio alla riconquista della materia prima
dell’arte e, dunque, della vita.
Come
in una cartografia possibile di una nuova dimensione della scrittura, alla
ricerca di un punto di tangenza tra universi paralleli, in bilico tra memoria e
avvenimento, i testi si muovono in una continua dialettica tra un dentro e un
fuori, un pieno e un vuoto, un universo personale e una dissonanza cosmica. Perché
la parola torni ad essere una presenza e non un paradosso, in una
impercettibile ma inesorabile risignificazione, di contro alla bulimia iconica
e desertificante dell’epoca presente.
Nel
diverso respiro di ogni componimento, e dei suoi riferimenti ideali, si avverte
la tensione ad una comunione dello sguardo, che non teme strategie stilistiche
multiformi pur di arrivare al faccia a faccia con l’esistente e con il
possibile. Le sezioni del testo non sono pensate come rigida tassonomia di
varianti, ma come un cammino in cui, lungo il sentiero, si segnano tracce di
cui il lettore è invitato a liberarsi per trovare il proprio passo.
Quasi a
significare che l’unica categoria ancora concepibile, in un’epoca che sembra
sfaldarsi, è il lasciarsi cingere d’assedio dal non preventivato, dal
marginale, sul confine indefinito tra la storia e la geografia, e tra
l’individuale e l’universale.
Un Assedio, dunque, non in quanto atto di
resistenza o di guerriglia urbana, ma di resa alla testardaggine della materia,
che non abdica alle velleità di conquista degli apriori ideologici del contemporaneo.
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