Sullo scrivere / On writing

"Uno scrittore non si deve mai spaventare di dire troppo nè di non essere inteso. Bisogna che egli rifletta che, se una serie di pensieri e di immagini e di concetti si riproducono in lui, egli non è un fenomeno singolare e unico e incomunicabile, ma un uomo come tutti gli altri, sebbene dotato di strumenti di percezione e di indagine non comuni ma acquisiti rivolgendo sempre il suo spirito alla rappresentazione. Che, quindi, quello che egli vuole dire lo ritroverà domani in mille altri, mille altri che risponderanno presto o tardi. Qualche volta anticipa. Ma, se ubbidisce veramente a motivi profondi e originali, egli rispecchia il suo tempo.
Trovo che sono pochissimi scrittori coloro che osano fino al punto cui hanno osato altri contemporanei, e che sono sempre al corrente con quanto si scrive nel mondo e nei paesi che hanno, per la loro forza politica, la guida della cultura. Bisogna osare fin dove dice lo spirito e la coscienza individuale dello scrittore, se non ci si vuole rassegnare a essere tardi imitatori e seguaci di mondi già scoperti. Perciò uno scrittore non si deve mai proporre il problema d'essere più o meno attuale. Se egli è se stesso, veramente, egli è attuale, e solo così può lavorare utilmente alla formazione della sua società, intuirla e rispecchiarla".

Corrado Alvaro, Ultimo Diario

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